SERGIO MALACARNE

PRESENTA

ODORI DI  ZANZIBAR

Sergio Malacarne per la seconda volta propone al pubblico di  Gulliver una mirabile raccolta di scatti realizzati in occasione d’un viaggio.

Noto professionista, affabile signore e diplomatico consigliere di neofiti dell’arte fotografica Sergio ha sapientemente differenziato la sua attività non sul piano tecnico, in cui mantiene un lucido controllo, ma nella scelta dei soggetti.

Come nella precedente occasione l’autore ci mostra immagini appartenenti ad una esperienza personale che, lungi dal tradursi  in eroiche inquadrature di persone e luoghi  lontani,vogliono invece affermare una solida convinzione: la fotografia come scrittura.

Il codice  è riportato alla sua originaria bicromia e perciò alla perentorietà comunicazionale.

Una scrittura silenziosa che torna ad obbligarci ad una lettura lenta, articolata attraverso cui si recupera “plasticità neuronale”.

In un panorama  di consumi frenetici dove le immagini si configurano come stimoli cui seguono riflessi incondizionati piuttosto ovvi, la fotografia di Sergio si offre come un’oasi di riflessione, un’interfaccia  che sollecita un esame dei particolari, una ricerca di piani di lettura ed un confronto con l’autore  che intende trasmettere “consapevolezza”.

La serie di scatti che ci troviamo ad ammirare vuol essere questo e niente altro poiché al di là del  momento fortuito e di una straordinaria combinazione di elementi compositivi:figure, sfondi, luci, ecc. l’immagine affiora prima  nel cervello dell’autore per  poi passare con poche variazioni nella fotografia che diventa istantaneo medium di comunicazione con il mondo. Per questa via Sergio ci spinge sulla “geodetica” fino a giustapporre i punti per farci trovare li tra i possibili acquirenti del mercato del pesce o seduti e immobili davanti ad una laguna piatta in cui una donna cammina nell’acqua dondolando.

In queste foto di Zanzibar non si coglie l’estraneità dell’occidentale che valorizza la diversità o denuncia una condizione presunta ma uno sguardo interno senza filtri, vicino sino a cogliere l’odore dei luoghi, il profumo penetrante della vita che inevitabilmente ci riporta alla memoria qualcosa di ineffabile.

Neri Saccani

Nota

Zanzibar,isola di fronte alle coste della Tanzania di cui costituisce, con la vicina isola di Pemba, uno stato federato. Per molto tempo fu il maggior porto dell’Africa orientale e cruciale snodo commerciale specie per l’avorio e gli schiavi. Zanzibar ha condiviso con altri paesi africani una storia di dominazioni: araba, portoghese , britannica  e solo dalla prima metà degli anni Sessanta ha ottenuto l’indipendenza.