Il sole dentro

Il Circolo Gulliver in sinergia con i comuni di Dosolo e Casalmaggiore, l’Associazione Genitori Instabili e l’Istituto Comprensivo organizza la proiezione del film “Il sole dentro” per giovedì 31 gennaio alle ore 9.00. A seguire il forum alla presenza del regista Paolo Bianchini e la sceneggiatrice Paola Rota.

L’evento è dedicato ai ragazzi e ai docenti delle scuole dosolesi che avendo subito il disagio prodotto dal terremoto, della scorsa primavera, ora rientrano nei locali scolastici restaurati.

Note sul regista a cura di Neri Saccani di Gulliver :

Paolo Bianchini è un regista di 64 anni, il suo volto è franco, sincero ed un’affabilità fraterna accompagna i suoi gesti. Incontrandolo risulta difficile pensarlo come Paul Maxwell lo pseudonimo con cui ha firmato nel 1970 la regia di EHI AMIGO… SEI MORTO.

Sceneggiatore, autore televisivo, regista di ben 13 film e vincitore di numerosi premi, eppure il nome di Paolo Bianchini si legge di rado nei dizionari di cinema e ancor peggio i titoli delle sue opere sfuggono, anche al lettore più attento, dai tamburini dei quotidiani.

Quella di Paolo Bianchini è una autentica storia italiana fatta di: fatica quotidiana, impegno creativo e solidarietà ma sapientemente confinata entro un muro di silenzio.

Lontano da clamori fasulli, a cui spesso l’industria dei mass- media ci ha abituato, Bianchini ha perseguito la sua personale ricerca in un tipo di cinema che, pur povero di mezzi, non rinuncia alla coerenza delle idee e ad uno sguardo allenato più sui contorni dei fatti. Anche la storia narrata in quest’ultima fatica cinematografica lo ha visto scegliere una vicenda tragica e umana che però la stampa ha congedato frettolosamente ponendola al margine di uno scenario che continua a porre al centro fatti di cronaca inconsistenti e grevi. Per dirlo con le parole di Bianchini: “Dipende da ognuno di noi che questo modello sociale di ingiustizia venga cambiato. Il diritto alla vita appartiene ad ogni persona che nasce, per una legge che regola la vita sul nostro pianeta: c’è anche un filo che ci lega, che fa sì che ognuno debba vivere insieme agli altri. Invece noi abbiamo la cultura del primo della classe”.