Lo zootropio ovvero un gioco ottico di precinema per grandi e per piccini
Si tratta di un apparecchio precursore della macchina da proiezione cinematografica (chiamato anche ruota della vita o vitale e tamburo magico), ideato nel 1833 o 1834 da W. G. Horner per procurare la visione di immagini (disegni) in movimento. Lo zootropio inventato da Horner inizialmente era conosciuta con il nome di “Dedalo” e poi nella tradizione popolare come “La ruota del diavolo”: tuttavia non sono rinvenibili i motivi di queste denominazioni né le attinenze con lo strumento in sé.
I disegni erano tracciati sulla superficie interna di un tamburo rotante attorno a un asse verticale, munito di feritoie a distanze regolari. Se lo zootropio è fissato su un piatto girevole sopra un tavolo, l’osservazione potrebbe essere effettuata contemporaneamente da più osservatori, situati in posizioni diverse.
Lo zootropio di Gulliver , invece, è uno strumento da piazza o da sala e la visione è singolare. Grazie alla pedalata dell’osservatore, una serie di catene, ruote dentate, perni e cilindri permettono di muovere il tamburo/cilindro, al cui interno c’è la striscia disegnata che ha per soggetto un gatto che cattura un topolino.
Il tamburo/cilindro montato vicino al manubrio, presenta una fessura per ogni immagine rappresentata, stando comodamente in sella si punta lo sguardo, si pedala alla velocità desiderata e si visionano le immagini una dietro l’altra. Grazie alla persistenza retinica, basta 1/16 di secondo, si ha l’illusione del movimento.
Lo zootropio di Gulliver è stato ideato e costruito da Neri Saccani, con materiali di recupero, nell’estate del 2004 per promuovere il Circolo in occasione della manifestazione Dosolo in Arte. Attualmente è collocato all’interno della sala cinematografica a disposizione degli spettatori che lo vogliono sperimentare.