GIANPIETRO BELLUZZI
PRESENTA
L’IDENTITA’ DEI LUOGHI
Gianpietro Belluzzi: classe 1950, docente di francese, ex sindaco per molti anni del comune di Casaloldo (MN), esperto d’arte contemporanea e pittore per passione.
Con queste lapidarie informazioni si delinea appena la personalità versatile e sanguigna di Belluzzi, uomo dalle espressioni gergali, ruvide ma acuto osservatore di soggetti e ambienti.
Attraverso questa mostra di dipinti che abbracciano quasi un trentennio, l’autore si presenta per la prima volta al pubblico mettendo a nudo una passione che fino ad ora non ha conosciuto pause, abbandoni, in realtà assai frequenti in molti dilettanti.
Continuità, impegno e dedizione sono state le coordinate entro cui si è nel tempo sviluppata una pittura sorvegliata e a tratti agile che non cedendo a facili sperimentalismi si è via via concentrata sul “luogo”come ambito da narrare.
Spazi aperti con tramonti, cascine isolate e boschi sono i veri protagonisti di inquadrature che annotano con precisione un legame intimo, assorto, analogo a quello che si intraprende con un famigliare.
Puntare l’attenzione su questo significa verificare di volta in volta l’autenticità di quel legame che sempre si rinnova nel gusto piacevole di un contatto diretto. La pittura di Belluzzi svela piacevolmente le sue fonti e i propri archetipi senza complicazioni tecniche e dissimulazioni. Davanti a ciascuna opera si apprezza la possibilità di riconoscere qualcosa di noto ma ancor più stupisce la sensazione di sentirsi guidare lo sguardo verso qualcosa che troppo comodamente abbiamo smesso di ammirare: il luogo in cui si vive. L’autore, con un gesto pittorico raffinato salva ed alimenta dunque un contatto a cui quasi nessuno è ormai avvezzo.
Sorprende la procedura che sta alla base di molti lavori in cui l’artefice non ha rinunciato all’impiego della fotografia e del disegno. In più casi i dipinti non sono stati realizzati completamente en plein air, come si potrebbe facilmente pensare, ma sono l’esito di una sequenza di calcolate operazioni.
Al sopralluogo, necessario per l’individuazione del soggetto, segue un immediato disegno preparatorio su cartone ed uno scatto fotografico a colori.
Da questi primi appunti sul motivo, si passa ad un lavoro in studio dove la fotografia può sviluppare una funzione di supporto e niente più, per non cedere alla tentazione d’una descrizione.
Infine, l’eventuale ed utile ritorno sul posto prescelto costituisce la parte di verifica ed ultimo adattamento al vero.
Si tratta quindi di fasi che inevitabilmente prolungano il contatto e determinano una idea cara anche a molti paesaggisti francesi dei primi decenni dell’Ottocento ossia trovare nella natura uno stimolo alla contemplazione e dunque alla narrazione.
La lieve pittura di Belluzzi trasmette il piacere di un contatto che non si ritrae alla condivisione oggi con l’osservatore , un tempo con gli amici pittori di Viadana :
Stefano Boni, Carlo de Carli e Paride Falchi con i quali Gianpietro ha intrapreso uno stile ed un approccio di cordiale intesa con il contesto. Con questi ultimi , egli ha sperimentato un felice lavoro di squadra in cui ciascuno ha potuto trasmettere scelte estetiche personali vigili, ma mai solipsistiche. L’approccio alla pittura di paesaggio ha fin dall’inizio goduto di fecondi e costruttivi confronti che ancora oggi nutrono un modo di dipingere corredato di affezione e meraviglia per siti che, pur modificati dall’antropizzazione, sono restituiti integri sul piano pittorico.
Neri Saccani.
ELENCO CRONOLOGICO DELLE OPERE
1)Cascina “la Motta” a Viadana 1979
olio su cartone telato 30×20
2) Casolare della “Bragagnina” a Viadana 1980
olio su tela grezza e cartone 30×24)
3) Cascina “Sforzie” 1982
olio su tela grezza su masonite 40×50
4) San Rocco di Viadana 1985
olio su tela grezza 40×50
5) San Rocco di Viadana 1985
olio su tela grezza 40×50
6) Bosco ad Acquanegra sul Chiese 1984
olio su tela grezza e masonite 40×50
7) Pomeriggio autunnale sul fiume Oglio a Mosio 1986
olio su compensato 30×40
Tramonto sull’oglio 1999
spatola olio su cartone telato 30x 40
9) Studio di cielo 1999
olio su cartone telato 30×40
10) Veduta dei colli morenici a Solferino 1999
olio su compensato 77×25
11) Filare di kiwi alla cascina Borrini di Casalmoro 2003
olio su cartone 52×52
12) Fosso nella campagna di Casaloldo 2005
olio su tela 50×70
13) Cascina “Sforzie” 2005
olio su cartone telato 30×40
14) Cascina “Sforzie” in nevicata di marzo 2005
olio su cartone telato 30×40